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Regole, persone e mansioni: una breve introduzione al Design Navale

Come ho avuto modo di accennare in un articolo di questo blog dove davo consigli su "come iniziare a fare design in un'azienda" (QUI), ho avuto la fortuna di trovare un posto di lavoro ancora prima di poter finire l’università e in particolare come designer nel campo navale.

Con questo articolo voglio condividere in parte la mia esperienza lavorativa triennale e descriverne alcuni aspetti che ritengo importanti da considerare, ma soprattutto desidero sapere quali sono i tuoi dubbi o pensieri e discuterne insieme nei commenti.


Parto con il dire che il "mondo navale" non è mai stato qualcosa di cui ero appassionato in passato, me ne sono innamorato con il tempo e solo dopo averlo conosciuto, tutt'oggi non posso dire di esserne un esperto, anzi, imparo cose nuove ogni giorno.

Da tre anni si è aperto un universo nuovo per me, fatto di tantissime (davvero infinite) regole, persone e mansioni: molto spesso uno che inizia ad approcciarsi a questa realtà non ne ha la minima idea e ne potrebbe rimanere spiazzato o addirittura impaurito, a me è successo e a distanza di anni mi capita ancora.


IMperfect design-Design navale-boat-yacht design-Castoldi-design-designer-yacht-tender-sea

Ma di cosa mi occupo concretamente?

Il mio lavoro da "designer" rende la mia quotidianità lavorativa altamente versatile, sicuramente non mi annoio mai: passo dal fare il "graphic designer" scontornando/modificando foto o realizzando brochure, passando poi (nel giro di mezz'ora) a fare "l'industrial designer" o addirittura il "mechanical designer" per una nuova imbarcazione.

Se c'è un pro in questo lavoro è proprio questo, la monotonia (solitamente) non esiste, ogni giorno è diverso dal precedente con nuove cose da dover considerare, nuovi ostacoli stimolanti (o meno) con i quali scontrarsi.


Parliamo di regole:


Come dicevo le regole sono tante e possono essere di vario tipo, burocratiche ad esempio: certe barche devono avere determinate caratteristiche legislative per svolgere un compito piuttosto che un altro e in fase di progettazione vanno considerate, un esempio possono essere le barche da salvataggio che sono regolamentate da norme molto precise e molto diverse da quelle di una barca che ha la funzione di "limo".

Ogni aspetto va considerato attentamente, il colore della coperta (la parte superiore di una barca) deve essere in un modo e non può essere in un altro, il design deve poter facilitare il trasporto di un ferito e non impedirne le manovre, la barca deve essere vista e riconosciuta facilmente...

Potrei andare avanti così per almeno altre cinquanta righe, ma esistono manuali e regolamenti di centinaia di pagine che ne descrivono ogni normativa fondamentale, qui mi interessa solo introdurre un concetto.


Un secondo tipo di regole sono quelle determinate dai bisogni del produttore, in questo caso il mio datore di lavoro: esistono barche di due metri, di cinque metri, di dieci metri... di cento metri... e così via.

Il mio lavoro si basa sulle indicazioni che mi vengono date così come possono essere (per esempio) lunghezza e larghezza: barche di una certa dimensione hanno bisogno di un trasporto eccezionale per essere portate da un punto all'altro del pianeta e questa cosa va valutata a livello di progetto.


Un terzo tipo di regole sono quelle determinate dal tempo: esistono dei tempi di progettazione che vanno rispettati e non sempre è facile farlo, anzi è molto difficile.

Quando si decide di progettare una nuova barca ci sono diverse cose da valutare e tra queste il tempo è forse la più importante: quanto deve durare la progettazione di una nuova imbarcazione? Per quale anno si vuole fare uscire la prima imbarcazione? Ci sono già dei clienti interessati all'acquisto che spingono a velocizzare il lavoro di produzione? I fornitori riusciranno a procurare tutti i pezzi e materiali necessari restando nei tempi stabiliti?

I problemi che si possono creare in questo caso sono davvero tanti e bisogna essere molto bravi nel cercare di pianificare il tutto al meglio.


Per fortuna il designer non è mai solo nel lavoro che deve svolgere, entriamo più nel dettaglio parlando di "persone e mansioni".


Per fortuna tutte le regole appena spiegate (e infinite altre che non ho elencato) non dipendono solo da me, ma sono "diluite" all'interno delle varie responsabilità presenti in azienda: alla fine bisogna considerare sempre "il tutto" senza però dimenticarsi delle responsabilità soggettive.

Le mansioni all'interno di un cantiere navale sono tantissime; spesso mi trovo a dovermi confrontare con manager, tecnici o ingegneri con i quali lavoro a stretto contatto, per poi passare ai reparti di produzione dove troviamo modellisti, resinatori, lucidatori, elettricisti, montatori, sarti, fino ad arrivare ai fornitori esterni o ai "tecnici" come designer o architetti indipendenti che collaborano più o meno di frequente con la stessa azienda.

Il "prodotto finale" non è mai di un singolo individuo ma di un team di persone che collaborando fa si che tale progetto possa vedere la luce cercando di rispettare tutte (e più) le regole elencate in precedenza.


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Quando fai questo tipo di lavoro non c'è soddisfazione più grande dell'aver fatto parte di qualcosa di nuovo che necessita di essere anche molto concreto per essere funzionale: non si tratta solo di "disegnare superfici" o di dare una linea "moderna e personale" al tutto, è un po' come costruire una casa: non basta avere il progetto più creativo del mondo se poi non sai come costruirci sotto le fondamenta.


Fammi sapere se ti ho incuriosito con questo articolo, cercherò di condividere la mia esperienza quotidiana anche in altri post come questo dove parlerò più nel dettaglio del mio lavoro, non dimenticare di commentare e dire la tua!

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