top of page

Come iniziare a fare design in un'azienda

Aggiornamento: 30 nov 2022

Ho avuto la fortuna di essere chiamato a lavorare ancora prima di finire l’università e questa opportunità è stata fondamentale per il mio cammino di crescita, nonché decisiva per la fine del mio percorso di formazione accademico.

Dal momento che questa non è una fortuna comune a tutti, con questo articolo mi sento in dovere di dare qualche informazione utile su come poter affrontare al meglio l’inizio di un nuovo lavoro in azienda e in particolare alcuni consigli su “come iniziare a fare design in un’azienda”.

Sono rare, quasi introvabili le università che ti preparano veramente ad affrontare il mondo del lavoro, forse perché ogni azienda è un mondo a sé, forse perché ogni università è un mondo a sé, o forse perché non si da mai la giusta importanza alla relazione (che ci dovrebbe sempre essere) tra università e mondo del lavoro.

Parlo da ex studente che sa benissimo cosa voglia dire cercare di assorbire il più possibile le conoscenze che ti arrivano in maniera “attiva” da ogni angolo del contesto accademico. Molto più di frequente però, queste conoscenze si presentano in modo del tutto “passivo” e quindi sta allo studente essere capace di assorbirne il più possibile e farle sue.

L’alternativa è che vadano perse, dimenticate o sottovalutate.



IMperfect design-Daniele Vai-consigli di design-lavoro-blog-design-blog-designer


Una delle cose più ignorate da uno studente è lo "stage universitario", forse perché porta via tempo allo studio o alla vita privata: in realtà è uno strumento che definirei fondamentale per poter iniziare al meglio una carriera post laurea poiché ti obbliga ad uscire dai 14 pollici dello schermo del tuo computer e a doverti relazionare con un mondo che non pensavi neanche che esistesse, fatto di regole precise, persone e mansioni diverse, che però in qualche modo devono riuscire a collaborare tra di loro. Lo stage ti fa percepire quello che è il vero mondo del lavoro e spesso è fondamentale per acquisire sin da subito conoscenze (incontrare persone e sviluppare capacità) che potranno dimostrarsi utili una volta data la tesi, oppure aiutarti ed essere fondamentali per gli anni che restano del tuo percorso accademico. Non sempre lo stage si dimostra essere un'avventura positiva ma l'esperienza insegna; anche una situazione negativa alla fine si può dimostrare “formativa”, può risolvere dubbi o concretizzare certezze, l’importante è che porti sempre a una crescita e a una consapevolezza maggiore rispetto a quella precedente.


Più competenze hai, meglio è. (SOFTWARE)

Noi designer siamo abituati a lavorare con software di modellazione 3D, ma spesso ci “accontentiamo” di utilizzare solo ciò che ci viene insegnato.

Personalmente in accademia ho imparato ad utilizzare 3DstudioMAX con il quale non mi sono mai trovato bene per diversi motivi, di conseguenza ho sempre cercato un escamotage per realizzare i miei 3D e render.

Fortunatamente i software di modellazione 3D sono veramente tanti e quindi c’è solo l’imbarazzo della scelta. È anche vero che certi programmi sono più adatti di altri in base al contesto di lavoro in cui si opera.

È per questo che più programmi sai usare e meno possibilità avrai di trovarti in difficoltà quando un’azienda ti chiederà competenze su un determinato software.


Più competenze hai, meglio è. (CULTURA)

Il 99% delle persone che conosco pensano che il design sia “un banale problema di estetica”, la cosa assurda è che molte di queste persone sono designer.

Come dice Bruno Munari il principale compito di un designer è quello di “risolvere problemi”: un designer non è un “pittore” o uno “scultore”, quindi libero di manifestare solo la propria arte o stile: un designer in primis deve fare i conti con dei bisogni ben precisi, con delle regole da rispettare, con un pubblico che usufruirà delle cose che lui progetterà.

Dopo viene l’estetica.

Un designer deve avere cultura per poter progettare un "buon prodotto" e per buon prodotto si intende un connubio tra funzionalità ed estetica. Un designer che non ha cultura, che non fa ricerca e non si informa non farà mai un buon prodotto, al massimo potrà progettare un’opera esteticamente bella.

Qualsiasi sia l’ambito in cui lavorerai saranno moltissime le cose che non saprai fare, devi essere curioso e cercare di informarti il più possibile, ricordando che nel lavoro (come in università) gli input passivi sono molto più numerosi di quelli attivi.


Il Quarto e ultimo consiglio che mi sento di darti è quello di restare umile.

È molto facile iniziare a lavorare e pensare di poter fare tutto da soli.

Non è così.

Essere intraprendenti è fondamentale, ma prima o poi vi troverete a dover chiedere a qualcuno qualche informazione o a dover collaborare con qualche collega e non c’è nulla di male in questo, anzi.

“Designer” non è sinonimo di “tuttologo” e per quanto una persona possa avere cultura (ricollegandoci al punto di prima) non si può sapere tutto, c’è sempre da imparare.

L’umiltà nel lavoro è un aspetto fondamentale, senza neanche accorgerti ti porterà a compiere correttamente le tue mansioni: sicuramente all’inizio avrai bisogno di una guida che ti indirizzi nel lavoro e questo ti porterà ad essere sempre più indipendente in quello che andrai a fare, ma ti accorgerai da solo che lavorare significa collaborare con ingegneri, tecnici, operai specializzati e chi più ne ha più ne metta e alla fine il prodotto che ne uscirà sarà di un team di persone e non di un singolo individuo.

Questo non vuol dire che le tue capacità di designer non verranno mai valorizzate perché contornate dal pensiero o dal lavoro di altri: certamente non stai lavorando per il tuo studio, e non potrai mettere il tuo nome su un prodotto, ma tu sei li per svolgere esattamente la mansione per la quale sei stato assunto, mansione che un ingegnere o un operaio non può svolgere, ma un designer come te si.


Per concludere questo articolo voglio riassumere brevemente i quattro consigli che ti ho dato, ma voglio anche specificare che ciò che ho detto non è oro colato e si basa su quella che è la mia esperienza degli ultimi anni, quindi:


  • Lo stage universitario è una tappa fondamentale da non farsi assolutamente scappare per poter avere un idea molto più chiara su come funziona il mondo del lavoro


  • Più conoscenza avrai dei software, meno problemi avrai quando un’azienda ti chiederà competenze su uno specifico programma


  • Devi essere curioso e fare ricerca, la cultura è alla base di un buon prodotto funzionale ed esteticamente riuscito


  • Non pensare di dover fare tutto da solo, si umile, questo rafforzerà la tua posizione in azienda e ti darà più fiducia in te stesso.

Questi sono i consigli che all’inizio della mia carriera da designer avrei voluto ricevere e che oggi mi sento di poter dare a chiunque legga questo articolo con la speranza che qualcuno li possa trovare interessanti e magari iniziare a rifletterci.


Se l’articolo ti è stato utile condividilo su facebook, twitter, linkedin, e fammi sapere se sei d’accordo con me commentando questo post, magari parlandomi della tua esperienza o se magari hai consigli diversi da questi da dare così che il confronto possa aiutarci a diventare tutti più consapevoli.

147 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page