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ADI, il museo del design

Non è il cemento, non è il legno, non è la pietra, non è l'acciaio, non è il vetro l'elemento più resistente. Il materiale più resistente è l'arte.


Gio Ponti

Nel 1954 nasce quello che per tutti i designer è il raggiungimento di un sogno: Gio Ponti ha l’idea di premiare attraverso un riconoscimento ufficiale (promosso dal Ministero dei Beni Culturali) progetti di design capaci di distinguersi dagli altri per la loro grande qualità e innovazione.

È così che il premio “Compasso d’Oro” nasce; è l’epoca dove il design Italiano ha fatto scuola al mondo, un’epoca dove i designer erano capaci di intuire i problemi sociali e personali che i cittadini erano obbligati ad affrontare tutti i giorni in casa, a lavoro o per la città.


Quasi 70 anni dopo, “l’Associazione per il disegno industriale” (ADI), detentrice del patrimonio culturale e storico del premio “Compasso d’Oro” decide di aprire il suo museo a chiunque desiderasse scoprire ma soprattutto vedere con i propri occhi tutti quei progetti cardine che hanno fatto la storia e che siamo più facilmente abituati a vedere sulle riviste specializzate o sui libri: stiamo parlando di un vero e proprio viaggio nel tempo organizzato lungo un percorso lineare che parte dal 1954 e arriva sino ai giorni nostri che approfondisce momenti, progetti e bisogni della società lungo la storia.


Chi è stato a Roma ed è entrato nel Pantheon può capire l’atmosfera che voglio cercare di ricreare: l’ampiezza degli spazi aperti lo fa sembrare una specie di tempio, la luce velata che entra dalle grandi vetrate frontali ti spinge caldamente dentro, e sarà la fortuna di averlo visitato durante la settimana, ma la presenza di quei pochissimi visitatori mi ha dato modo di potermi soffermare a lungo su tutto ciò che mi circondava, lasciandomi trasportare completamente. La scimmietta Zizi di Bruno Munari, l’iconica lampada parentesi di Castiglioni e Pio Manzù, così come la tanto imitata lampada ad arco o le riviste di MODO di Alessandro Mendini accompagnano il visitatore fino alla fine di questo percorso visivo impressionante pieno di colori e concetti che hanno fatto la storia dell’Italia e del mondo negli anni.


Periodicamente vengono organizzate in una seconda area esposizioni molto interessanti e specifiche su uno o più artisti e designer.


Chiaramente lo reputo una tappa fondamentale soprattutto per chi studia design o per chi è designer, ma lo consiglio vivamente anche a tutti gli appassionati del bello e dell’arte in generale. E perché no, lo consiglio anche ai più scettici che magari sottovalutano l’importanza (in realtà fondamentale) che ha il design nella nostra vita e che potrebbero stupirsi del fatto che anche una penna bic è un prodotto di design.


Fammi sapere qui sotto con un commento se presto o tardi hai intenzione di dedicarti a questa visita, se l’hai già fatto o se ti ho fatto venir voglia io di farlo. Se ti va lascia un like e condividi questo articolo sui social se pensi che possa servire come ispirazione a qualcuno.


Qui sotto lascio il link al sito e qualche informazione logistica in più sul museo!


 

Il museo si trova a 13 minuti circa a piedi dalla fermata "MOSCOVA" sulla linea 2 (VERDE) della metro di Milano, se invece si scende a "GARIBALDI" (sempre metro VERDE o LILLA) i minuti diventano 15.


Il biglietto ha un costo di 12 euro intero e 9 ridotto. È possibile entrare gratuitamente solo se si soddisfano certi requisiti come: essere soci ADI, titolari di tessera Abbonamento Musei, accompagnatori di portatori di handicap, bambini di età inferiore ai 10 anni, ecc. Per maggiori informazioni consultare direttamente il sito!






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